Storia del Museo

Il Museo di Roma, così denominato, apre il 21 aprile del 1930, nella struttura dell'ex Pastificio Pantanella, a Piazza della Bocca della Verità, inaugurato dall'allora direttore delle Antichità e Belle Arti del Governatorato di Roma, Antonio Muñoz (1884-1960).

L'istituzione del Museo rientra in un contesto di iniziative di propaganda culturale del Governatorato e, non a caso, nella stessa sede si trova già il Museo dell'Impero, fondato nel 1926. Se l'Antiquarium e il Museo dell'Impero celebrano il mito della romanità (di cui il fascismo si proclama legittimo erede), il Museo di Roma si vorrebbe che colmasse la distanza da quella lontana epoca di gloria, ricreando un’epopea della storia medievale e moderna della città.

Via dei Cerchi, Palazzo dei Musei già pastificio Pantanella, 1930 circa
Via dei Cerchi, Palazzo dei Musei già pastificio Pantanella, 1930 circa

Ma questo ambizioso progetto si riduce all'esposizione di alcuni calchi in gesso e riproduzioni, di dipinti di autori contemporanei raffiguranti luoghi scomparsi (tra cui i più importanti sono gli acquerelli di Roesler Franz), di affreschi e frammenti lapidei provenienti dalle demolizioni, di un nucleo di ceramiche e di una ricca collezione di piante e incisioni sulla città che documentano le trasformazioni urbanistiche, gli avvenimenti storici e i costumi dal Cinquecento all'Ottocento. Negli anni successivi tuttavia, ad opera dello stesso Muñoz, numerosi acquisti arricchiscono il Museo di opere di grande qualità, come i dipinti della collezione Rospigliosi e una serie di busti ritratto seicenteschi. Si avvia così un processo di trasformazione del carattere meramente illustrativo e documentario del Museo.

Chiuso nel ’39 a causa degli eventi bellici, si trasferirà nel 1952 nell’attuale sede di palazzo Braschi.

L'accrescimento straordinario delle collezioni di grafica e fotografia suggerisce, all'inizio degli anni '70, una suddivisione organizzativa del Museo di Roma e l’istituzione del Gabinetto delle Stampe e dell'Archivio Fotografico Comunale, di nuovo riassorbiti dal Museo di Roma nel 1994.

Da allora, l’originaria vocazione storico-documentaria si è evoluta in favore della valorizzazione artistica del Museo che consta di una collezione di circa 120.000 oggetti, tra dipinti, sculture, stampe, fotografie e abiti.

Anche per questo, considerata cioè la quantità e natura dei materiali in collezione, il nuovo allestimento – inaugurato il 28 marzo 2017 – segue un percorso tematico anziché cronologico all’interno delle sale espositive, ora posizionate al secondo e al terzo piano dell’edificio.

Il primo piano, invece, è destinato alle esposizioni temporanee che contribuiranno ad accrescere nel pubblico la conoscenza del luogo e del museo, arricchendo l’offerta culturale romana con appuntamenti di grande richiamo, volti a favorire l’incontro di diversi pubblici all’interno del Museo.