BeWeB. Catalogare e comunicare il patrimonio culturale ecclesiastico
Conferenza nell'ambito di Roma Racconta… le professioni del patrimonio culturale.
L'esperto di catalogazione. Con Francesca D'Agnelli, Ufficio Nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l'edilizia di culto - CEI
A partire dal 1996, l’Ufficio Nazionale per i Beni Culturali Ecclesiastici e l’edilizia di culto della Conferenza Episcopale Italiana promuove e coordina l’inventariazione capillare del patrimonio storico e artistico conservato in chiese ed edifici di proprietà ecclesiastica nelle 227 Diocesi italiane, anche con il contributo dell’8xMille alla Chiesa Cattolica.
I dati della schedatura dei beni storici e artistici, dal 2000, sono consultabili sul portale BeWeB – Beni ecclesiastici in web (www.beweb.chiesacattolica.it), che nel tempo si è arricchito anche grazie alla catalogazione dei beni architettonici, di quelli archivistici e bibliografici (impreziositi da manoscritti e incunaboli), alla descrizione degli istituti culturali ecclesiastici (musei, archivi e biblioteche) e, da ultimo, alla recente schedatura di beni fotografici, cartografici, sonori e audiovisivi.
Sono, inoltre, in sviluppo i tracciati di rilevamento degli strumenti musicali ed è attivo un gruppo di studio per attivare un processo descrittivo dei beni intangibili.
Per facilitare questa mole di dati, dal 2012 è operativa una versione multiambito del portale BeWeB che rende possibile l’interrogazione integrata dei cataloghi provenienti dai diversi settori di catalogazione. Dal 2015, inoltre, la generale riprogettazione del portale consente di corredarli con approfondimenti, percorsi, visite virtuali, digital library che si intrecciano con le innumerevoli informazioni provenienti da risorse esterne al catalogo, come news ed eventi.
Francesca D’Agnelli
Lavora per l’Ufficio Nazionale per i Beni Culturali ecclesiastici e l’Edilizia di culto della Conferenza Episcopale Italiana, insegna catalogazione alla Pontificia Università Gregoriana ed è membro del Gruppo di studio AIB sull’inclusione.
È dottorata all’Università degli Studi della Tuscia di Viterbo, dove è stata cultore della materia della cattedra di Storia dell’Arte Moderna dal 1999 al 2004; è specializzata in Storia dell’Arte presso Sapienza Università di Roma e in Catalogazione di incunaboli e opere a stampa manuali presso la Scuola Post-Universitaria Europea in Beni Librari e Archivistici di San Gimignano (SI). Ha conseguito il diploma della Scuola Archivistica Vaticana e della Scuola di Biblioteconomia Vaticana. È laureata in Conservazione dei beni culturali all’Università degli Studi della Tuscia di Viterbo.
Ha pubblicato numerosi contributi in riviste specializzate e la monografia Gaetano Paloscia a Canosa, Bari, Mario Adda editore, 2022.
Informazioni
Martedì 10 dicembre 2024
ore 16.30
La partecipazione alla conferenza in presenza è libera fino a esaurimento dei posti disponibili.
È consigliata comunque la prenotazione allo 060608, entro le ore 19.00 del giorno antecedente la conferenza. In caso di disponibilità le persone possono aggiungersi anche il giorno stesso sul posto.
I prenotati sono invitati a presentarsi entro le ore 16.15. Non è garantito l’accesso alla conferenza a coloro che arriveranno dopo le 16.30.
Si specifica che l’ingresso è gratuito solo nell’area prevista per la conferenza. Le mostre allestite nel museo potranno essere visitate previa esibizione del biglietto di ingresso secondo tariffazione vigente. Per i possessori della MIC Card è possibile acquistare un biglietto ridotto “solo Mostra”.
Tel 060608 attivo tutti i giorni 9.00-19.00
Massimo 60 partecipanti
Modalità di annullamento per i prenotati
In caso di impossibilità a partecipare all’attività prenotata, è necessario comunicare la disdetta tramite email al seguente indirizzo: disdetta.visite@060608.it (dal lun.al giov. ore 8.30 – 17.00/ ven. ore 8.30 – 13.30). In alternativa, è necessario chiamare il Contact Center 060608 (attivo tutti i giorni dalle ore 9.00 alle 19.00)
Organizzazione: Sovrintendenza Capitolina in collaborazione con Zètema Progetto Cultura