L’ultimo papa straniero
Mercoledì 21 febbraio 2018
Ci sono voluti quasi cinquecento anni per rivedere un Papa straniero sul trono di Pietro, tra il Rinascimento e Giovanni Paolo II.
Prima dell’indimenticabile pontefice polacco, infatti, l’ultimo straniero a sedersi sulla cattedra di San Giovanni in Laterano era vissuto nel XVI secolo.
Nato ad Utrecht ed eletto col nome di Adriano VI, è passato alla storia come un tedesco, poiché all’epoca tedeschi, olandesi e fiamminghi venivano considerati appartenenti ad un’unica comunità. Comunque la sua tomba si trova all’interno della chiesa nazionale teutonica a Roma: Santa Maria dell’Anima.
Alle spalle di piazza Navona e a due passi da Santa Maria della Pace, la chiesa è un brano di Rinascimento nel tessuto barocco dell’area e conserva alcune pregevoli opere al suo interno, tra cui il monumento funebre del papa suddetto; ma anche una splendida cappella affrescata da Francesco Salviati ed un organo a 20 registri, del 1990.
Nel cortile che mette in comunicazione la chiesa con l’antica struttura dell’Ospizio dei tedeschi, inoltre, si trovano diversi reperti antichi a testimoniare l’importanza del luogo e la sua lunga storia nel tessuto di Roma.
Roma ha sempre accolto le rappresentanze diplomatiche e religiose di tutte le nazioni straniere, per le quali le chiese rappresentavano spesso i luoghi di massima evidenza pubblica sia presso il Clero sia nel quotidiano della cittadinanza. Opere di assistenza ai malati, raccolta di fondi per i più bisognosi, elargizione di somme anche ingenti per la realizzazione di opere di pubblica utilità: le chiese nazionali erano i teatri della munificenza e del potere degli Stati stranieri, la vetrina ideale della diplomazia.
San Luigi dei Francesi, San Giacomo degli Spagnoli, Sant’Antonio dei Portoghesi e Santa Maria dell’Anima, appunto, sono tutte a portata di mano per chi si trovi a passare per piazza Navona, magari in visita a palazzo Braschi. Facile, no?