Happy Birthday!
Roma, 28 marzo 2018
Buon compleanno Museo di Roma!
La posizione strategica dell’edificio, nel cuore del tessuto urbano caratterizzato dall’invaso di piazza Navona, ha da sempre costituito un punto di forza nel racconto della città e della sua trasformazione nel tempo, a partire dal patrimonio della collezione; ma la sfida oggi è stata quella di trasformare il Museo in una realtà inclusiva e accessibile, aperta al territorio e in continua evoluzione.
Prioritario in fase di progettazione è stato lo sforzo di orientare subito il visitatore attraverso un canale narrativo costantemente rapportato alla città e alla sequenza delle sale espositive. Per questo motivo si è preferito alla tradizionale sequenza cronologica un criterio generale tematico, in grado di esprimere meglio e con maggiore appeal la ricchezza della collezione in termini di documentazione della storia di Roma moderna.
Non tutte le tipologie di oggetti presenti in catalogo sono esposte, ma l’intento è quello di trasmettere la nozione della loro esistenza e appunto del valore documentario che tali oggetti rivestono ai fini del racconto della città.
Si è dunque reso indispensabile l’utilizzo di supporti multimediali, non soltanto per quanto attiene ai materiali più delicati e di difficile esposizione (stampe, fotografie) ma anche e soprattutto in funzione narrativa ed evocativa dei temi e dei contenuti trattati nelle sale. In questo modo, il visitatore si pone sempre al centro del racconto, in grado cioè di trovare costantemente riferimenti e suggestioni che gli appartengano, a partire dall’attualità dei luoghi e dei fenomeni sociali, qualunque sia il suo punto di partenza.
Il Museo vuole raccontare non soltanto la storia di Roma dal XVII al XIX secolo (secondo piano) e fino alle demolizioni di fine Ottocento e del Ventennio fascista (terzo piano), ma anche che cosa Roma abbia rappresentato nella storia di quei secoli, attraverso la rappresentazione dei fenomeni culturali e sociali, oltre che squisitamente fisici che da sempre connotano il profilo di Roma.
Il percorso espositivo permanente è ospitato al II e al III piano dell’edificio, riservando il primo piano alle mostre temporanee.
Su ciascuno dei due piani espositivi il visitatore può scegliere tra un percorso ‘pubblico’ ed uno più intimo e ‘privato’, corrispondenti alla originaria destinazione d’uso degli appartamenti nobiliari abitati dai Braschi nell’Ottocento.
Nelle sale che affacciano su via di Pasquino e su piazza Navona, il racconto di Roma avviene attraverso le grandi manifestazioni che ne hanno caratterizzato la storia e restituito l’immagine nei secoli: vedute della città, feste e celebrazioni di piazza, giochi e divertimenti dei nobili e del popolo, le grandi trasformazioni delle ville storiche in parchi pubblici, l’epopea risorgimentale e la Repubblica Romana.
Nelle sale con affaccio su via e piazza San Pantaleo, invece, il percorso intende rivelare i volti e le storie dei protagonisti nel tempo: al secondo piano papi e cardinali, assieme a nobili, ricchi mecenati e artisti che hanno reso immortale la città attraverso il proprio operato (come nel caso dello scultore Pietro Tenerani, di cui il Museo conserva l’intera gipsoteca, in buona parte qui allestita per la prima volta come se fosse l’atelier dell’artista). Al terzo piano, questa narrazione è incentrata sulla storia del Museo di Roma: dall’originaria sede espositiva nei locali dell’ex Pastificio Pantanella (1930) alla nuova destinazione in Palazzo Braschi (1952) con un approfondito excursus delle vicende che interessarono l’edificio dalla sua costruzione in età neoclassica e per tutto l’Ottocento, fino agli anni del Fascismo e del dopoguerra.
Nel nuovo Museo di Roma la trasmissione del racconto vuole essere totalmente accessibile. Per questo, all’interno delle singole sale, una selezione di opere tra le più rappresentative di ciascun tema è corredata di supporti didattici per la fruizione da parte di non vedenti e ipovedenti; e viene inoltre suggerito un itinerario tematico per la fruizione tattile di opere tridimensionali.