Una spina nel cuore (di Roma)
C’è una bellissima mostra in Campidoglio, appena inaugurata. Racconta uno degli aspetti più curiosi della storia di Roma moderna: la demolizione della cosiddetta Spina di Borgo, in Vaticano. I fatti sono noti e rientrano nella più ampia politica di trasformazione della città, attuata dal regime fascista a partire dagli anni ’30 del Novecento.
Tutti conoscono l’apertura di via dell’Impero (oggi via dei Fori imperiali), ma forse il più ‘doloroso’ tra gli interventi urbanistici di Mussolini è quello che riguardò l’area abitativa che dal colonnato di San Pietro arrivava al Tevere, presso Castel Sant’Angelo. Si tratta dell’attuale via della Conciliazione (il cui nome ricorda appunto i Patti Lateranensi siglati tra Vaticano e Governo nel 1929) che fu aperta smantellando un reticolo di strade e palazzi, case, botteghe, chiese e conventi, organizzati fino ad allora attorno ad un asse viario chiamato Spina, come il nome con cui si definiva l’insieme di costruzioni che collegavano in linea retta le due metae di un Circo nell’antica Roma.
Il Museo di Roma conserva la gran parte dei materiali all’epoca staccati da quel contesto, oltre a fotografie scattate nei cantieri all’opera e ad alcuni quadri che testimoniano l’aspetto altrimenti perduto di quell’angolo di Roma.
Dunque, cosa aspettate? La mostra “La Spina. Dall’agro vaticano a via della Conciliazione. Materiali, ricordi, progetti” è ospitata nella sale di Palazzo Caffarelli, presso i Musei Capitolini.