Ascoltare con gli occhi
Roma, 31 gennaio 2018
Se tutti noi fossimo introdotti all’ascolto di un quadro fin da bambini, saremmo certamente in grado di accostarci con maggiore familiarità e spensieratezza all’arte.
Quante volte sentiamo frasi del tipo “Non sono molto bravo nella storia dell’arte” oppure “Non capisco niente di arte”; ma cosa c’è da capire che il nostro occhio e il nostro sentire non sia in grado di spiegarci, anche senza troppe parole?
Il vero problema è l’educazione allo sguardo.
Quanti di noi sono stati abituati fin da piccoli ad osservare un quadro, in silenzio, per poi esprimere a caldo le impressioni che esso ci suscita dal profondo del nostro animo? Nessuno, temo. E la ragione è semplice: perché il nostro approccio all’arte, a partire dall’insegnamento della materia nelle classi scolastiche, è - ahimè - quasi esclusivamente nozionistico e mnemonico, incentrato su date e nomi, su correnti artistiche e categorie di ogni tipo, all’interno di un vocabolario ristrettissimo di termini altisonanti e per lo più incomprensibili.
Se invece ci insegnassero a guardare e a farci trasportare da un colore, evocando suoni, nomi e storie dettate dal nostro personalissimo sentire, sarebbe più facile e convincente poi trattenere il ricordo e, con esso, l’emozione dell’opera.
È ciò che facciamo al Museo di Roma, con i giovani studenti ma anche con il pubblico adulto. Continuate a seguirci sul sito del museo e siate pronti per i prossimi appuntamenti, a tu per tu con l’opera d’arte.