Il Foro Romano

Il Foro Romano
Autor: 

Ippolito Caffi (Belluno 1809 - Lissa 1866)

Tipo: 
Pintura
Año: 
1841
Material y técnica: 
olio su carta applicata su tela
Tamaño: 
29 x 45 cm
Origen: 
Roma, Collezione privata Avon Caffi (fino al 1959)
Inventario: 
MR 5681

Il dipinto raffigura i resti del Foro Romano, visti dal Campidoglio, rinvenuti durante gli scavi della prima metà del XIX secolo. A sinistra, il tempio di Vespasiano e l'arco di Settimio Severo, dietro al quale si intravede l'edificio timpanato della Curia. In primo piano il tempio di Saturno mentre, sullo sfondo, sono riconoscibili il Colosseo, l'arco di Tito, la basilica di Santa Francesca Romana e le tre colonne del tempio dei Dioscuri, ancora parzialmente interrate. L'area, ripresa con grande attenzione al dato realistico e immersa in una calda luce naturale, rivela una diretta suggestione dalla neo-nata tecnica fotografica.

Opere del percorso

  • ​Ippolito Caffi, Festa degli artisti a Tor de' Schiavi
    ​Festa degli artisti a Tor de' Schiavi

    Ippolito Caffi (Belluno 1809 – Lissa 1866)

  • La Basilica di San Giovanni in Laterano

    Ippolito Caffi (1809-1866)

  • Il Foro Romano
    Il Foro Romano

    Ippolito Caffi (Belluno 1809 - Lissa 1866)

  • Nebbia su Roma

    Ippolito Caffi (1809-1866)

  • Interno del Colosseo con i fuochi di bengala
    Interno del Colosseo con i fuochi di bengala

    Ippolito Caffi (Belluno 1809 – Lissa 1866)

  • Benedizione papale in piazza San Pietro

    Ippolito Caffi (1809-1866)

  • Panorama di Roma da Monte Mario
    Panorama di Roma da Monte Mario

    Ippolito Caffi (Belluno 1809 - Lissa 1866)

  • Veduta di piazza del Pantheon
    Veduta di piazza del Pantheon

    Ippolito Caffi (Belluno 1809 - Lissa 1866)

La sala

Piano II - Sala 4 "Le vie, le piazze, il fiume" © Mimmo Frassineti

(sale 3 - 4)

L’immagine di Roma tra Sei e Ottocento è tramandata dalle numerose vedute della città, che spesso utilizzano identici punti di vista, inquadrando scorci di grande suggestione ed immediata riconoscibilità.

La presenza di imponenti resti dell’Antichità classica costituisce un fattore discriminante nella scelta dei pittori e, al tempo stesso, identifica in modo inequivocabile il luogo.