Processione del Corpus Domini in Piazza S. Pietro al tempo di Innocenzo X

Il culto dell’Eucarestia, introdotto da Urbano IV nel 1264, codificò attraverso i secoli il rituale di adorazione pubblica dell’ostia. Accrescendo gradualmente la sua importanza e spettacolarità all’interno della liturgia cattolica, richiamava pellegrini e viaggiatori da tutta Europa per assistere alla processione che, dalla fine del ‘500, muovendo dalla cappella Sistina in Santa Maria Maggiore, raggiungeva la Basilica di San Pietro. Qui, per proteggere i partecipanti a dalla pioggia e dal sole, venivano allestiti percorsi coperti, decorati da festoni vegetali racchiudenti le insegne pontificie e simboli eucaristici entro tondi.Due dipinti seicenteschi del Museo di Roma descrivono la processione giunta alla Basilica di San Pietro e in entrambi, sugli addobbi approntati nella piazza ancora priva del colonnato del Bernini (costruito a partire dal 1657), compaiono le insegne di Innocenzo X Pamphili.La descrizione esatta dei vari partecipanti, riconoscibili dalla posizione nel corteo e dagli abiti, la precisione con cui sono fissati i gesti dei personaggi e gli oggetti del rituale, i riferimenti alla topografia urbana databile esattamente dagli edifici e dagli elementi di arredo, evidenzia, in questo genere pittorico, la funzione di registrazione visiva della storia e dei momenti della liturgia, complementare alle memorie orali e scritte.Con gli stessi criteri di narrazione lenticolare è rappresentata, in un altro dipinto seicentesco, La cavalcata di Urbano VIII in Piazza della Minerva in occasione festa della SS. Annunziata. Anche questa festa, istituita dalla metà del Quattrocento, costituiva una delle maggiori solennità dell’anno, offrendo lo spettacolo del pontefice su un cavallo bianco bardato di cremisi e oro che attraversava la città, accompagnato da cardinali, prelati e nobili per celebrare la cosiddetta Cappella Papale nella chiesa di Santa Maria sopra Minerva.