Papi “pietrificati”. la storia di due monumenti funebri del XIII secolo

L’intervento prende in esame i monumenti funebri di due grandi papi del Duecento: Clemente IV (m. 1268), il francese Gui Foulquois, e Adriano V (m. 1276), al secolo Ottobono Fieschi. Collocati oggi entrambi nella chiesa di S. Francesco alla Rocca a Viterbo, i due sepolcri dimostrano in maniera efficace quanto sia complesso, ma al tempo stesso estremamente affascinante, lo studio di questa tipologia di opere.
Sul monumento di Clemente IV, da sempre protagonista negli studi sull’arte sepolcrale gotica in quanto primo esempio italiano con la figura giacente, non esistono purtroppo punti fermi. Problematica è la cronologia, a causa della lunga contesa sorta per il seppellimento del pontefice tra i canonici della cattedrale di S. Lorenzo e i domenicani di S. Maria di Gradi. Non meno spinosa è la questione della paternità dell’opera, solitamente riferita a Pietro d’Oderisi, un artista romano dai contorni piuttosto nebulosi.  Davvero complesso è infine il rapporto tra la struttura attuale e l’aspetto originario del monumento, che ha costituito il punto di riferimento per la ricostruzione di altri sepolcri, come per esempio quello del cardinal de Bray a Orvieto.
Apparentemente più semplice si presenta la tomba di Adriano V, che, stando alle fonti, non dovrebbe aver subito nel tempo grossi traumi, dato che però viene smentito da un’attenta analisi dell’opera. Anche questo monumento è da anni al centro del dibattito critico: il motivo è da ricercare nella sua attribuzione ad Arnolfo di Cambio, avanzata per la prima volta nel 1905 da Adolfo Venturi, ma ancora oggi discussa.

CV della relatrice Anna Maria D’Achille:
Anna Maria D‘Achille si è laureata e specializzata in Storia dell’Arte Medievale presso l’Università di Roma “La Sapienza” dove è Professore Ordinario. Dal 1984 al 2002 è stata Redattore-capo dell’Enciclopedia dell’Arte Medievale Treccani; attualmente è Direttore del periodico Arte Medievale. Per conto del MIC è stata membro del Comitato Nazionale per le celebrazioni del VII centenario della morte di Arnolfo di Cambio. Ha partecipato alla progettazione scientifica di numerosi congressi e mostre. I suoi interessi scientifici si sono rivolti principalmente alla scultura in età romanica e gotica, ai monumenti funebri e ad Arnolfo di Cambio; alla pittura di ambito romano nel XII-XIII secolo; a problemi di iconografia religiosa. Un suo ulteriore filone di ricerca è quello relativo alla nascita della storiografia artistica sul Medioevo in Francia e in Italia fra XVIII e XIX secolo.