Roma si trasforma: frammenti dalla città sparita

(sale 16-17-18-19) 

Il terzo piano del nuovo allestimento è dedicato alla Roma moderna, a partire dalla proclamazione della città a capitale del Regno d’Italia (1871), con il progetto per la costruzione degli argini del Tevere e il Piano Regolatore del 1883.

Le radicali trasformazioni del tessuto urbano avviate in vista dell’adeguamento alle esigenze della modernità proseguono poi nel Ventennio fascista, con gli imponenti scavi archeologici e le demolizioni che modificarono in modo significativo la secolare immagine della città pontificia.

Piano III - Sala 17  "Demolizioni della Spina dei Borghi" © Mimmo Frassineti

A quest’epoca risale anche la concezione del Museo di Roma, inaugurato il 21 aprile 1930 nel dismesso Pastificio Pantanella in via Bocca della Verità e poi trasferito a Palazzo Braschi nel 1952, nell’intento di fissare la memoria dei luoghi scomparsi o in via di distruzione. Affreschi staccati, edicole sacre, ceramiche, elementi architettonici, reperti archeologici – spesso rinvenuti al di fuori del contesto topografico originario, perché casualmente riutilizzati in altre epoche – provenienti dalla distruzione di edifici stratificatisi nei secoli confluirono nelle collezioni del Museo, affidando  a una vasta documentazione fotografica il compito di fissare la memoria dei luoghi trasformati e consentendo così di individuare l’originaria collocazione dei reperti.

I frammenti esposti nelle quattro sale al terzo piano del Museo provengono dalle demolizioni per l’apertura di via dell’Impero e della via del Mare; dagli interventi operati a via delle Botteghe Oscure, dalla distruzione della Spina dei Borghi per la realizzazione di  via della Conciliazione, e dall’ampliamento di via del Tritone. L’ultima sala è dedicata al Tevere che, indissolubilmente legato per secoli alla vita cittadina, ne viene in qualche modo separato con la costruzione dei muraglioni, in seguito alle frequenti e disastrose alluvioni.

Veduta del Tevere da Prati
Pintura

Norberto Pazzini (Verrucchio, Rimini, 1856 - Roma 1937)

1884
Antichi bagni a Ripetta
Pintura

Norberto Pazzini (Verrucchio, Rimini, 1856 - Roma 1937)

1885
La sponda del Tevere preso il Collegio Clementino
Pintura

Giulio Aristide Sartorio (Roma 1860-1932)

1885 circa
Veduta del Tevere con la passeggiata di Ripetta
Pintura

Norberto Pazzini (Verrucchio, Rimini, 1856 - Roma 1937)

1889
Vecchie ripe del Tevere
Pintura

Carlo Ferrari (1861-1951)

1890
Testata di ponte Elio scoperta durante la sistemazione del lungotevere
Pintura

Giulio Aristide Sartorio (Roma 1860-1932)

1894
Il Foro Romano allagato dalla piena del Tevere
Pintura

Pio Bottoni (Tivoli 1883 - Roma 1936)

1900-1901
Piazza d’Armi sul lungotevere Flaminio
Pintura

Francesco Ferraresi (Roma 1858-1942)

1910
Ponte Cestio
Pintura

Antonio Donghi (Roma 1897-1963)

1925 circa
Ponte Cestio
Pintura

Augusto Orlandi (Ascoli Piceno 1879 - Buenos Aires post 1954)

1925 circa - 1929 circa