Vecchie ripe del Tevere
Carlo Ferrari (1861-1951)
Lo scorcio delle rive del Tevere rappresentato da Carlo Ferrari, esponente del gruppo dei XXV della Campagna romana e conosciuto con il soprannome di “Parrocchetto”, illustra un tratto del corso del fiume a nord di Roma in cui sono riconoscibili sulla riva destra le ciminiere di alcune officine sulla via Flaminia dove, già dagli anni settanta dell’Ottocento, erano attive fabbriche meccaniche e di laterizi. Sulla sponda a sinistra il rustico capanno di un’osteria testimonia delle molte attività commerciali, artigianali e ricreative che si svolgevano lungo il fiume. È lungo queste sponde che dalla fine dell’Ottocento diverse spiagge furono attrezzate per la balneazione offrendo ai romani fino alla fine degli anni trenta la possibilità di prendere i bagni nel fiume in strutture organizzate anche come luoghi di ristoro.
Opere della sala
La sala
(sale 16-17-18-19)
Il terzo piano del nuovo allestimento è dedicato alla Roma moderna, a partire dalla proclamazione della città a capitale del Regno d’Italia (1871), con il progetto per la costruzione degli argini del Tevere e il Piano Regolatore del 1883.