A chi parlano i monumenti? Dare voce al patrimonio scomodo di Roma

Conferenza nell'ambito di Roma Racconta… le professioni del patrimonio culturale.
Incontro sul tema Patrimonio culturale e comunità. Con Anna Iuso, Sapienza Università di Roma.
Il patrimonio scomodo è quel patrimonio che, inscritto nello spazio pubblico, può porre difficoltà di gestione perché portatore di ideologie non più attuali o condivisibili.
La complessità e la densità della stratificazione storica della città di Roma costituiscono un terreno privilegiato per pensare questa nozione, poiché fanno emergere l’esigenza di una convivenza pacifica fra diverse compagini sociali, che si può realizzare solo attraverso un uso e una valorizzazione consapevole del patrimonio scomodo.
Percorrendo le strade di Roma ci può dunque capitare di vedere monumenti che ci infastidiscono, o ci interpellano, o che ci sembrano stranamente silenziosi, i quali, “stranamente”, non fanno lo stesso effetto a chi ci circonda. Ciò accade perché il messaggio che ogni monumento veicola può affievolirsi nel tempo, per poi essere riattivato dallo sguardo di chi lo osserva.
Durante questo incontro osserveremo quindi alcuni monumenti della nostra capitale, ripercorrendo la storia e la volubilità dei loro messaggi, ma soprattutto ci interrogheremo sul nostro rapporto con loro: perché puntellano il nostro spazio pubblico? Quale messaggio intendono veicolare? In quali casi vorremmo cambiarlo?
Attraverso i percorsi del progetto Abitare il patrimonio scomodo a Roma rifletteremo sui rapporti che intercorrono fra monumenti, spazi pubblici e memoria dei luoghi, interrogandoci non tanto sulla natura del nostro patrimonio monumentale, quanto sull’uso che possiamo farne.
Anna Iuso è docente di antropologia culturale presso la Sapienza Università di Roma, Direttrice della Scuola di specializzazione in Beni demoetnoantropologici e responsabile scientifica del progetto di Terza Missione “Abitare il patrimonio scomodo a Roma fra Cancel Culture e Difficult Heritage”.
È segretario generale della Società Italiana di Antropologia Culturale (SIAC), membro del laboratorio di ricerca francese TelemmE (Université Aix-en Provence/Marseille) e membro del Gruppo di ricerca interdisciplinare Mémoire.
I suoi ambiti di ricerca sono le pratiche memoriali, i processi di patrimonializzazione e le scritture autobiografiche, con un focus specifico sulle scritture femminili.
Ha al suo attivo diversi volumi, e numerosissimi articoli scientifici pubblicati su riviste nazionali e internazionali.
Informazioni
Giovedì 20 marzo 2025
ore 16.30
La partecipazione alla conferenza in presenza è libera fino a esaurimento dei posti disponibili.
È consigliata comunque la prenotazione allo 060608, entro le ore 19.00 del giorno antecedente la conferenza. In caso di disponibilità le persone possono aggiungersi anche il giorno stesso sul posto.
I prenotati sono invitati a presentarsi entro le ore 16.15. Non è garantito l’accesso alla conferenza a coloro che arriveranno dopo le 16.30.
L’ingresso è gratuito ed è possibile solo dopo aver ricevuto da parte dell’accoglienza un bollino identificativo.
Si specifica che l’ingresso è gratuito solo nell’area prevista per la conferenza. Le mostre allestite nel museo potranno essere visitate previa esibizione del biglietto di ingresso secondo tariffazione vigente. Per i possessori della MIC card è possibile acquistare un biglietto ridotto “solo Mostra”.
Tel 060608 attivo tutti i giorni 9.00-19.00
Massimo 60 partecipanti
Modalità di annullamento per i prenotati
In caso di impossibilità a partecipare all’attività prenotata, è necessario comunicare la disdetta tramite email al seguente indirizzo: disdetta.visite@060608.it (dal lun.al giov. ore 8.30 – 17.00/ ven. ore 8.30 – 13.30). In alternativa, è necessario chiamare il Contact Center 060608 (attivo tutti i giorni dalle ore 9.00 alle 19.00)
Organizzazione: Sovrintendenza Capitolina in collaborazione con Zètema Progetto Cultura