Studiare Anton Giulio Bragaglia

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Il mestiere dello storico del teatro
16/05/2023
Museo di Roma

Conferenza in presenza e online nell'ambito di Roma Racconta… le professioni del patrimonio culturale.
Con Sonia Bellavia - Sapienza Università di Roma; Gianluca Bocchino - Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale

Presso la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma è conservato l’archivio di Anton Giulio Bragaglia (1890-1960), considerato tra le figure più prestigiose del primo movimento avanguardista. L’archivio è una vera miniera di informazioni, contenente documentazione in parte ancora inedita, il cui vaglio permette di ricostruire l’attività bragagliana; e, soprattutto, di confutare i pregiudizi di natura politica che ne hanno offuscato la memoria.
Bragaglia è stato un artista eclettico, i cui inizi si legano alle sperimentazioni visive degli artisti futuristi, per abbracciare poi ed estrinsecarsi in tutta la sua portata innovativa nella pratica registica; non solo di teatro, ma anche di cinema.
L’attività teatrale di Bragaglia si sviluppa in un rapporto particolare e privilegiato con la capitale. A Roma, il regista nativo di Frosinone fonda nel 1918 la famosa Casa d’Arte Bragaglia, dove ospiterà non solo le opere degli italiani, ma anche quelle dei maggiori artisti stranieri: Gustav Klimt, Egon Schiele e alcuni degli esponenti dell’avanguardia dadaista.
L’apertura al contesto artistico e culturale extra nazionale, nell’Italia del Ventennio, è forse il tratto più innovativo della personalità bragagliana, particolarmente esplicita nell’attività del Teatro Sperimentale degli Indipendenti, che aprì a Roma nel 1924. Il teatro divenne subito un punto di riferimento per la prima avanguardia italiana, mettendo in scena il meglio della drammaturgia internazionale contemporanea.  Le opere di – fra gli altri - Guillaume Apollinaire, Alfred Jarry, Eugene O’Neill, Bertolt Brecht e Frank Wedekind vengono messe in scena accanto a quelle di Marinetti e Pirandello, di Italo Svevo e Rosso di San Secondo, di Corrado Alvaro e Achille Campanile.
Tanti e diversi sono gli artisti che si avvicendano su quel palcoscenico. Tra questi, spicca la figura di Jia Ruskaja (1902-1970): danzatrice e coreografa, teorica della danza, che si è fatta plasmare da Bragaglia diventando una Dea Futurista; la diva del Teatro degli Indipendenti, grazie a cui divenne un vero e proprio mito.
La relazione con la danzatrice tartara diede modo a Bragaglia di sperimentare processi innovativi anche nel campo dell’arte coreutica, con forme nuove di balletto. Per ricostruire questa fase dell’attività del regista laziale, è imprescindibile la consultazione dell’archivio privato della Ruskaja, conservato presso la Biblioteca dell’Accademia Nazionale di Danza di Roma. Anche in questo caso, come per l’archivio bragagliano, molta della documentazione è ancora inedita, e mostra come le fonti archivistiche siano il viatico per ricostruire la nostra memoria artistica.

Sonia Bellavia
Già diplomata scenografa all’Accademia di Belle Arti di Roma e dopo un periodo trascorso in qualità di Ricercatrice Ospite presso l’Università di Vienna, dal 2001 Sonia Bellavia insegna Discipline dello Spettacolo, sia presso l’Orientale di Napoli che presso la Sapienza di Roma, dove è attualmente attiva in qualità di professore Associato presso il Dipartimento di Lettere e Culture Moderne della Facoltà di Lettere. Si occupa di teatro tedesco e italiano dei secoli XVIII, XIX e XX, con particolare attenzione al contesto austriaco nel passaggio fra ‘800 e ‘900. All’interno della sua produzione scientifica si ricordano gli articoli dedicati alla penetrazione della drammaturgia ibseniana nel contesto teatrale viennese, alle figure di Hermann Bahr e Frank Wedekind. Le sue monografie più recenti sono Max Reinhardt, edito da Carocci nel 2021 e Vienna e la Duse, 1892-1909, pubblicato da Edizioni Di Pagina nel 2018.

Gianluca Bocchino, musicologo e musicista, si occupa principalmente di paleografia musicale, filologia musicale, archivistica musicale e coreutica. Ha pubblicato saggi e studi sui suoi campi d’indagine, tra questi le monografie Raffaello Baralli principe dei paleografi musicali italiani: studio critico ed inventario dell'archivio (2019), Jia Ruskaja. La dea danzante (2023). Professore a contratto presso l’Università di Cassino e dell’Italia Meridionale, collabora con l’Accademia Nazionale di Danza e la Fondazione dell’Accademia Nazionale di Danza. Divide l’attività di ricerca con la carriera di cantante lirico.

Informazioni

Luogo Museo di Roma
Orario

Martedì 16 maggio 2023
ore 16.30

Informazioni

Conferenza in modalità mista: in presenza e online
 
Modalità DI PARTECIPAZIONE IN PRESENZA:
La partecipazione alla conferenza è libera fino a esaurimento dei posti disponibili.
L’ingresso è gratuito ed è possibile solo dopo aver ricevuto da parte dell’accoglienza un bollino identificativo.
Si specifica che l’ingresso è gratuito solo nell’area prevista per la conferenza.
Le mostre allestite nel museo possono essere visitate previa esibizione di MIC Card o biglietto di ingresso secondo tariffazione vigente.
 
Modalità DI PARTECIPAZIONE ONLINE:
Per seguire gli incontri online è necessario compilare il modulo di prenotazione a cui si accede cliccando qui > https://bit.ly/3JDkJqk
 
Conclusa la procedura di iscrizione si riceveranno due diverse mail: la prima con la notifica dell'avvenuta iscrizione e la seconda contenente il link per accedere all'aula virtuale che sarà inviata il giorno stesso della conferenza dal seguente indirizzo mail scuole.museiincomune@zetema.it
Verranno accettate soltanto le prenotazioni effettuate entro le ore 14:00 del giorno stesso della conferenza.
Per chi desidera partecipare online SU PIATTAFORMA GOOGLE SUITE, si suggerisce di entrare con il browser Google Chrome.

Tipo
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