Cristopher Hewetson, Clemente XIV, 1773-1776, marmo

Descrizione: 

Del busto ritratto di Clemente XIV realizzato da Christopher Hewetson esistono quattro versioni, firmate e datate tra il 1771 e il 1773, tutte attualmente conservate in collezioni inglesi, pubbliche e private, commissionate da committenti britannici o donate dal papa a questi. Si può ricordare, a conferma del successo del suo ritratto tra gli aristocratici britannici, che il pontificato di Clemente XIV Ganganelli fu caratterizzato da contradditorie aperture verso un moderato riformismo, in funzione di conciliazione tra l Santa Sede e le monarchie europee, il cui momento culminante fu l'emanazione della bolla di soppressione della Compagnia di Gesù nel 1773. In questo orientamento si colloca la particolare disponibilità dimostrata dal pontefice verso l'Inghilterra, con grandi accoglienze tributate a personaggi della corte degli Hannover, in contrapposizione con la posizione dei suoi predecessori che avevano accordato protezione al pretendente al trono inglese in esilio a Roma, il cattolico Carlo Stuart. La commissione del ritratto allo scultore irlandese Hewetson fu probabilmente caldeggiata da Thomas Jenkins, antiquario e commerciante inglese che aveva venduto al pontefice numerose statue per il nuovo Museo di antichità in Vaticano e con il quale Hewetson aveva stretto una sorta di sodalizio professionale. Il successo del ritratto del pontefice scolpito da Hewetson è ulteriormente confermato dall'interesse di Antonio Canova che, nello scorcio del secolo, si apprestava a subentrare al maestro irlandese come scultore più rappresentativo dell'epoca. Come è stato notato, la commissione prestigiosa a Canova del monumento a Clemente XIV in SS. Apostoli indica l'inizio del declino di Hewetson sulla scena artistica romana. Contemporaneamente, però, è evidente l'influenza da lui esercitata sull'artista più giovane che per il ritratto del pontefice si ispira proprio al busto di Hewetson di cui, nella Gipsoteca di Possagno, ancora si conserva un calco in gesso. Il busto di Clemente XIV conservato al Museo di Roma costituisce una variante del ritratto realizzato da Christopher Hewetson. Priva di firma e data, la scultura proviene dalla collezione del conte Gregorio Stroganoff e fu pubblicata nel catalogo in due volumi del 1911, curato da Antonio Muñoz, con l'attribuzione ad Antonio Canova. Dopo la morte del conte Stroganoff, in una delle vendite che portarono alla dispersione della collezione, forse negli anni Venti, il busto fu acquistato dallo stesso Muñoz, ed in seguito venduto dalla vedova al Museo di Roma. La scultura, giudicata affine all'esemplare autografo del Victoria and Albert Museum, datato 1773, non può tuttavia essere considerata con certezza autografa. Da un lato, si notano numerose varianti: la posizione della testa rivolta a sinistra, invece che a destra, capelli ricadenti sulle orecchie invece che rialzati all'indietro, differenze nel cordone della stola e nel numero di bottoni della mozzetta. Dall'altro sembra che il raffinato modellato del volto, dei capelli e dei tessuti, qualità per le quali il ritratto ottenne all'epoca grande successo, si appesantiscano in un'esecuzione virtuosistica, ma scolastica, incapace di rendere il realismo e la vivacità espressiva dell'originale. Sembrerebbe opportuno quindi riconoscere nel busto del Museo di Roma una replica di bottega.

Immagine: 
Cristopher Hewetson, Clemente XIV, 1773-1776, marmo