Buon Ferragosto a tutti!
Roma, 14 agosto 2019
Vi sarete domandati anche voi, almeno una volta nella vita, come mai il giorno di Ferragosto, che tradizionalmente i romani in vacanza trascorrono al mare, contempli un menu tanto pesante da bloccare la digestione per ore, quando invece sarebbe bello potersi tuffare in acqua per un refrigerio.
La storia ha un’origine molto antica che - certamente lo sapete - risale all’imperatore Augusto che volle appunto istituire le Feriae Augusti per fissare nel calendario un periodo di sosta nella lavorazione dei campi e di meritato riposo per i romani.
A distanza di secoli, ma in fondo seguendo una analoga strategia di acquisizione del consenso popolare, il regime fascista istituì nella giornata di Ferragosto treni speciali a prezzi sensibilmente scontati, dando così l’opportunità a molti lavoratori di viaggiare al di fuori delle mura delle proprie città. Nacque così la tradizione della “gita fuori porta”.
Per il pranzo di Ferragosto, rigorosamente cucinato a casa e trasportato in ampi fagotti contenenti le pentole avvolte in strofinacci, i romani preparano da sempre il pollo in umido con i peperoni, un classico della cucina romana.
Il segreto del gusto di questo piatto è dato dal sapore dolciastro del peperone che penetra nelle fibre magre della carne, mentre il sughetto che si forma sul fondo della pentola è una vera e propria tentazione per gli amanti della “scarpetta” (possibilmente con pane casereccio).
Naturalmente, se proprio avete deciso di ‘farvi del male’, prima del pollo potete concedervi un assaggio di fettuccine al ragù di animelle, perché – come si dice a Roma – “non si butta niente”!