Edoardo Manzoni
Dodicesima mostra nell’ambito di QUOTIDIANA al Museo di Roma a Palazzo Braschi.
Dal 23 settembre 2023 al 15 ottobre 2023 per la sezione PORTFOLIO è esposta l’opera di Edoardo Manzoni
La sezione PORTFOLIO ha come protagonista Edoardo Manzoni con l’opera Senza titolo (Fame): una serie di sculture in cui l’artista costruisce rudimentali trappole realizzate giustapponendo un’esca, un ramoscello di bacche colorate, a elementi ostili, come dissuasori per piccioni deformati o strutture in legno ricoperte di spine. Attingendo all’immaginario della caccia, l’artista indaga i meccanismi percettivi legati al desiderio, appellandosi a un’animalità latente in tutti gli individui. Sono opere che innescano una sovrapposizione tra le figure dell’artista, del cacciatore e dell’illusionista, accomunate, secondo Manzoni, da una prossimità di intenti. L’esca, o la trappola, divengono elementi topici di rapporti di soggezione e fragilità, che si instaurano tra preda e predatore e che, lungi dall’essere univoci, si manifestano nella loro ambiguità, in un gioco di ruolo che da un momento all’altro può vedere invertite le sue parti.
Edoardo Manzoni (Crema 1993). Vive e lavora a Milano. La sua ricerca si sviluppa dal contesto rurale nel quale è cresciuto. Il mondo contadino ha stimolato il suo interesse verso tematiche quali il naturale e l’artificiale, l’umano e l’animale. I suoi ultimi lavori riflettono sul rapporto tra seduzione e violenza, partendo dalla relazione che l’uomo e l’animale hanno instaurato attraverso la pratica della caccia e i processi di inganno e nascondimento che questa presuppone. Il suo lavoro è stato esposto in mostre personali e collettive, in gallerie e istituzioni tra le quali: Renata Fabbri (Milano, 2023); PAV (Torino, 2022); Vin Vin (Vienna, 2022); The Address (Brescia, 2023); Art Noble (Milano, 2021); Fondazione Antonio Ratti (Como, 2019); Sonnenstube (Lugano, 2019); Triennale (Milano, 2017); Fondazione Pini (Milano, 2016). Dal 2017 fa parte di Altalena, un progetto di ricerca indipendente. Nel 2018 fonda il progetto Residenza La Fornace, invitando artisti a entrare in contatto e a confrontarsi con la cascina dove è cresciuto e dove tuttora porta avanti la sua ricerca artistica.