Caffi. Luci del Mediterraneo

Immagine: 
Ippolito Caffi, La Girandola a Castel Sant'Angelo, Olio su tela
15/02 - 02/05/2006
Museo di Roma

Oltre 180 vedute che, dopo l'esposizione di Belluno, approdano al Museo di Roma Palazzo Braschi, in una mostra aperta al pubblico dal 15 febbraio al 2 maggio 2006.

Le dolomiti bellunesi nel cuore, la luce di Canaletto nel DNA, i colori del Mediterraneo negli occhi, la curiosità e la ricerca del "vero" - proprie del positivista - la passione del patriota, la forza di un eroe.
Ippolito Caffi (1809-1866) artista e personaggio romantico di grande fascino: tra i maggiori e più originali vedutisti dell'Ottocento italiano, assume nella sua arte una dimensione e un respiro europei che lo avvicinano a Corot e, in qualche modo - per le "differenti ma pur contigue attitudini visionarie" - al contemporaneo Turner, suscitando, nella sua breve ma intensa vita, consensi ed ammirazione.
Ma Caffi, oltre ad essere tra i più acclamati artisti del tempo, fu anche una personalità forte ed inquieta, uno spirito avventuroso, viaggiatore instancabile e patriota convinto con la sua adesione ai moti del 1848-49, la persecuzione austriaca, la partecipazione alla terza Guerra d'Indipendenza fino alla prematura morte nel corso della battaglia di Lissa, a soli 57 anni, imbarcato nell'ammiraglia Re d'Italia.
Al pittore bellunese viene dedicata - prima a Belluno a Palazzo Crepadona (dal 1 ottobre 2005 al 22 gennaio 2006) e ora a Roma - la prima grande mostra antologica, che riunisce oltre un centinaio di vedute, tra le quali numerosi inediti, un nucleo importante di opere grafiche - disegni e bellissimi acquarelli - e i suoi album e taccuini: preziosi schizzi appuntati durante i tanti viaggi o nel corso delle operazioni belliche di cui fu spettatore e protagonista, cronache e testimonianze d'epoca di grande efficacia, che consentono di mettere in luce anche l'abilità di Caffi nelle resa delle figure e il suo interesse per la varia umanità incontrata: popolani, soldati, religiosi, donne con costumi tradizionali.
Un evento dunque lungamente atteso che mira ad offrire una panoramica esaustiva del catalogo pittorico e grafico di Caffi, evidenziando soprattutto le tematiche e i soggetti privilegiati dal grande artista.

L'esigenza continua di documentare la realtà in tutte le sfaccettature percepibili aveva fatto di Caffi, infatti, una singolare figura di artista-reporter, un testimone eccezionalmente sensibile di ogni evento atmosferico, di ogni fatto di cronaca, di situazioni urbane illuminate da affocati tramonti o inghiottite da nebbie pannose.

Un anelito, tutto positivistico, che lo spingeva a fissare sulla tela quello che i propri occhi riuscivano a vedere, a documentarsi sugli spettacoli della natura più inusitati, a partecipare direttamente ad eventi eccezionali: capace come nessuno di rendere in pittura il fenomeno dell'eclissi di sole, ardito al punto di voler provare il volo in pallone aerostatico per documentare un nuovo punto di vista del mondo, instancabile viaggiatore tanto da spingersi in un pionieristico viaggio in Oriente immortalato attraverso le sue pitture, osservatore puntiglioso e coraggioso (curioso sperimentatore della realtà) fino a perdere la vita per documentare direttamente una battaglia cruciale.

Definito retoricamente, per la sua abilità prospettica, l'ultimo erede di Canaletto, Caffi seppe in realtà superare la tradizione canalettina, arricchendola con un profondo senso di ampiezza atmosferica e con un ricercato studio sugli effetti di luce, "traghettando il paesaggismo - come scrive Giandomenico Romanelli - verso una nuova stagione, verso la macchia, verso la densità dei colori aggrumati, bianchi squillanti e rossi aranciati di tramonti di fuoco e il mauve delicato di albe primaverili".
E' una luce "emotiva" quella che inventa Caffi e che rende i suoi quadri tanto poetici, affascinanti ed amati.
Dal primo quadro premiato all?Accademia di Venezia per la Scuola di prospettiva nel 1830, quando aveva ventuno anni, agli ultimi disegni compiuti sulla nave con la quale incontra la morte nel 1866, a cinquantasette anni, egli è un "costante osservatore della natura con un'apertura poetica tutta propria".
I luoghi del suo girovagare sono anche i luoghi che lui immortala nei suoi dipinti: l'amata Belluno e Venezia, Roma - altra città in cui più volte tornerà per lunghi soggiorni - Napoli, dove si soffermò soprattutto a Pompei ed Ercolano, la Sicilia, le mete del suo viaggio in Medio Oriente (Atene, Costantinopoli, la Siria, l'Egitto, Malta) e quelle del suo esilio una volta caduta la Repubblica di Venezia (1849): Genova, Nizza, Torino, Parigi, ecc.
Città che non vengono più viste nella solarità abbagliante delle luci zenitali del Canaletto ma sempre còlte dal pittore veneto in una particolare fenomenologia atmosferica o in una esplosione di feste e colori: pensiamo per esempio alle sue famosissime vedute notturne - tra cui quelle fortunate e ripetute più volte del carnevale a Roma e dei moccoletti - ai bagliori dei fuochi d'artificio, alle inusuali vedute innevate di Venezia.
"Un veneziano - scrive del contemporaneo Caffi il francese Thèophile Gautier, poeta, critico teatrale e narratore - dopo Canaletto, dopo Bonington, dopo Joyant, dopo Wildt, dopo Ziem, ha trovato il mezzo di dipingere Venezia sotto un nuovo aspetto. La sua veduta del Canal Grande e di Santa Maria della salute in inverno, con un lenzuolo di neve sulle cupole e sui palazzi, è un'autentica novità.

Ed è proprio procedendo per luoghi - Venezia, Roma e il Mediterraneo - e accostando vedute dello stesso sito da prospettive differenti o nelle diverse declinazioni atmosferiche - a dare conto della sensibilità caffiana - che si dipana la mostra, curata da un nutrito comitato scientifico, presieduto da Giandomenico Romanelli, di cui fanno parte alcuni dei principali studiosi dell'artista: Renato Barilli, Massimo De Grassi, Elena Di Majo, Federica Pirani, Annalisa Scarpa, Flavia Scotton, Maria Elisa Tittoni, Simonetta Tozzi.

Una mostra che offrirà dunque ai visitatori alcuni tra i più notevoli esempi della produzione di Caffi, dando modo di ammirare opere mai esposte prima d'ora o addirittura inedite (di grande fascino alcune vedute provenienti da Londra), prestate da musei italiani ed esteri ma anche da collezionisti privati, che hanno acquisito negli anni alcuni dei principali capolavori dell'artista.

Informazioni

Luogo
Museo di Roma
Orario

mar-dom 9.00-19.00

Biglietto d'ingresso

intero ? 8,00
ridotto ? 4,50

Informazioni

06 82059127
tutti i giorni 9.00-19.30

Tipo
Evento
Sito Web
Organizzazione
Zètema Progetto Cultura
Giorni di chiusura
Lun
Sito web di riferimento

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