Di ponte in ponte
Roma, 24 aprile 2018
Impossibile sbagliarsi: una veduta di Venezia è davvero inconfondibile, con la laguna che rispecchia i palazzi e tutto un trafficare di personaggi in primo piano, intenti nelle proprie attività quotidiane.
Sembra una scena di teatro.
E già, perché è da lì che viene Canaletto e il suo talento si sviluppò proprio a partire dalle scenografie per allestimenti teatrali in celebri strutture, come il Capranica a Roma.
Ma poi è a Venezia che il suo genio esplode, nella città dei canali e delle gondole, dei mille comignoli sui tetti e delle grandi Feste pubbliche sull’acqua.
Impossibile scindere il binomio: Canaletto e Venezia. É la pittura stessa del maestro, così limpida e cristallina nell’azzurro dei cieli, ad essere ‘serenissima’.
Tutto si muove in una calma frenetica di omini indaffarati nei propri lavori quotidiani, intenti a conversare con esotici passanti o dame in crinolina. Un ‘chiacchiericcio’ allegro e frivolo, ma solo all’apparenza. Perché Venezia si mostra nella sua superba bellezza di città unica al mondo e crocevia di culture e di mode, di mercanti e di attori, di eleganza e ricchezza.
E a proposito di ponti, come non restare senza fiato di fronte alle due vedute del Ponte di Rialto esposte l’una accanto all’altra in mostra? La prima, di collezione privata, con la veduta da sud e l’altra, conservata nella Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli a Torino, che coglie il lato nord della struttura, come se passando accanto alle due tele ci muovessimo anche noi sull’acqua del Canal Grande, cogliendo le due facce di quell’unico, inconfondibile profilo.
Cosa aspettate a venire anche voi?