Storia di una porta. Una porta sulla storia
Conferenza in presenza e online nell'ambito di Roma Racconta… le professioni del patrimonio culturale.
Con Francesca Romana Bigi, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali
1870. Con la Breccia di Porta Pia, Roma diventa capitale d’Italia.
Un’intensa frenesia edilizia travolge la città: bisogna trasformare il vetusto borgo papale in una capitale moderna dotata di funzionali edifici amministrativi e capace di sopportare un grande afflusso di uomini e mezzi. Le antiche mura che l’hanno protetta per mille e seicento anni appaiono ora claustrofobiche e in più punti inadatte a segnare l’ingresso nella città eterna.
Così Porta Flaminia - anche detta Porta del Popolo - cade nel mirino degli urbanisti che la vogliono allargare per agevolare il traffico in entrata dal settentrione della Penisola. Dopo un intenso dibattito, nel 1877 si dà il via alle demolizioni delle due torri quadrangolari che fiancheggiavano il fornice centrale. Al loro interno si rinvengono le primitive torri circolari dell’età di Aureliano, ma ciò che desta più scalpore è il ritrovamento di circa 300 blocchi di marmo di grandi dimensioni riutilizzati come materiale da costruzione per foderare la parte inferiore dei bastioni.
Sotto i colpi di piccone riappaiono iscrizioni funerarie in belle capitali, cornici architettoniche decorate, fregi dorici, rilievi con ghirlande e ritratti dei defunti e diversi blocchi con la rappresentazione di una corsa di carri nel circo. Riemergono in pratica i brandelli della decorazione dei sepolcri monumentali che in età imperiale fiancheggiavano la via Flaminia.
Accatastati inizialmente in un ricovero di fortuna ai piedi del Pincio, i marmi vengono presto trasferiti nel Deposito della Commissione Archeologica (il futuro Antiquarium del Celio). I pezzi più belli e significativi prendono poi la via del Campidoglio, per essere rimontati e allestiti in un pasticcio di gusto eclettico nel giardino di Palazzo Caffarelli dove ancora oggi si possono ammirare. Il resto dei materiali rimane all’Antiquarium e si perde confuso nella messe di ritrovamenti che aumenta a dismisura di giorno in giorno.
Nel corso degli anni singoli pezzi sono stati studiati e salvati dall’oblio, ma il contesto nel suo insieme archeologico attende ancora di essere analizzato. Il nuovo allestimento della collezione lapidea dell’Antiquarium negli spazi del Parco archeologico del Celio offre l’occasione per riprendere lo studio di questo nucleo di materiali, soffermandosi in particolare sui segni lasciati nella pietra dal loro riuso come materiale da costruzione.
Francesca Romana Bigi è un’archeologa classica, laureata in Archeologia delle Province Romane e specializzata nello studio della decorazione architettonica e del reimpiego dei materiali lapidei. Dopo diversi anni di studio e lavoro nei siti archeologici della Libia, Sudan, Turchia e Grecia, nel 2019 entra a far parte della Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali con il ruolo di responsabile della collezione lapidea dell’ex Antiquarium del Celio.
Informazioni
Giovedì 14 dicembre 2023
ore 16.30
Tutte le informazioni sul programma e sulle modalità di partecipazione sono disponibili al sito https://scuole.museiincomuneroma.it/per-la-tua-formazione/
Conferenza in modalità mista: in presenza e online
Modalità DI PARTECIPAZIONE IN PRESENZA:
La partecipazione alla conferenza è libera fino a esaurimento dei posti disponibili.
L’ingresso è gratuito ed è possibile solo dopo aver ricevuto da parte dell’accoglienza un bollino identificativo.
Si specifica che l’ingresso è gratuito solo nell’area prevista per la conferenza.
Le mostre allestite nel museo possono essere visitate previa esibizione di MIC Card o biglietto di ingresso secondo tariffazione vigente.
Modalità DI PARTECIPAZIONE ONLINE:
Per seguire gli incontri online è necessario compilare il modulo di prenotazione a cui si accede cliccando qui > https://bit.ly/45HCBbq
Conclusa la procedura di iscrizione si riceveranno due diverse mail: la prima con la notifica dell'avvenuta iscrizione e la seconda contenente il link per accedere all'aula virtuale che sarà inviata il giorno stesso della conferenza dal seguente indirizzo mail scuole.museiincomune@zetema.it
Verranno accettate soltanto le prenotazioni effettuate entro le ore 14.00 del giorno stesso della conferenza.
Per chi desidera partecipare online SU PIATTAFORMA GOOGLE SUITE, si suggerisce di entrare con il browser Google Chrome.