I recenti restauri

Palazzo Braschi, chiuso per inagibilità dal 1987, è stato riaperto al pubblico il 3 maggio 2002 dopo importanti interventi di ristrutturazione e restauro che lo hanno reso un complesso museale di livello europeo per organizzazione e infrastrutture.
I lavori a tutt’oggi realizzati hanno interessato circa la metà della superficie dell’intero palazzo e rappresentano la prima fase esecutiva del progetto di totale ristrutturazione dell’edificio. Il completamento dei lavori è previsto per il 2010.
Con i fondi giubilari sono stati eseguiti complessi interventi statici e strutturali; restaurati per metà i piani espositivi e per intero il quarto piano che accoglie moderni e funzionali uffici; sono state riviste le coperture, creati i collegamenti verticali ed eliminate le barriere architettoniche; installati impianti elettrici e di riscaldamento di ultima generazione, servizi di sicurezza informatizzati, macchinari e impianti tecnologici. Lo stabile è stato parzialmente cablato.
E’ stato realizzato ex novo un laboratorio di restauro dipinti, fornito di sofisticati macchinari con controllo computerizzato, che opera insieme a un rinnovato laboratorio per il restauro della carta e a un laboratorio fotografico.
Interventi di scrupoloso restauro hanno interessato i pregiati marmi e gli stucchi neoclassici dello scalone monumentale, ulteriormente valorizzati da un nuovo e scenografico impianto illuminotecnico.
Sono stati creati inoltre spazi per il centro di documentazione e il bookshop.
Con l’apporto dell’Assessorato ai Lavori Pubblici, Dipartimento XII, è stato effettuato il restauro di tutti i prospetti esterni del Palazzo e di quelli interni verso il cortile; si è proceduto inoltre all’impermeabilizzazione e rifacimento della pavimentazione dei terrazzi, alla parziale sostituzione degli infissi, al rifacimento della pavimentazione del cortile e dell’androne di ingresso.
A cura della Sovraintendenza sono stati progettati e portati a termine i restauri dei partiti decorativi in marmo antico (stipiti e soglie delle porte, soglie delle finestre, camini, colonne, pavimenti) nonché degli stucchi e delle decorazioni a tempera dei soffitti e delle pareti della Sala Egiziana, della Sala Cinese, di Apollo, delle Virtù e così via. Sono state inoltre recuperate, grazie a indagini diagnostiche e stratigrafiche, le decorazioni ottocentesche dei soffitti di alcune sale del primo piano fino a quel momento celate sotto strati di intonaco e di vernici.
Tutte le sculture classiche che ornano lo scalone monumentale (la statua di Achille, di Cerere, di Pallade, Demetra, Giove Tonante e così via), i sarcofagi antichi del cortile, nonché le statue in gesso di Pietro Tenerani collocate ai lati dell’ingresso di piazza S.Pantaleo e il gruppo del Battesimo di Cristo e le sculture raffiguranti S Pietro e S.Paolo di Francesco Mochi sono stati sottoposti ad accurati e attenti restauri.
Esperti artigiani del legno hanno poi provveduto al restauro di tutti gli infissi decorati e intarsiati, del pregiato mobilio d’epoca, già appartenuto alle famiglie nobili dei Torlonia, Barberini, Rospigliosi, Brancaccio, Giustiniani Bandini; la fastosa carrozza Chigi e la portantina Braschi; il modello ligneo della cappella Rospigliosi.
Il programma di lavoro ha interessato anche lo smontaggio, il restauro e il rimontaggio dei cinque grandi affreschi del Cigoli provenienti da Palazzo Rospigliosi Pallavicini al Quirinale, per garantirne una migliore fruizione oltre che uno stato di conservazione ottimale.
Oltre a questi significativi interventi il Museo di Roma ha avviato programmi gestionali indirizzati alla conservazione preventiva e al controllo ambientale utilizzando impianti e reti di monitoraggio atte a registrare le variazioni termoigrometriche nell’intero edificio e la presenza di insetti e altri agenti infestanti. Queste operazioni, associate alla ottimizzazione dei depositi, rendono possibile il controllo costante sull’integrità delle collezioni in linea con le direttive delle massime istituzioni nazionali e internazionali.