Festa dei "Moccoletti" in via del Corso
Ippolito Caffi (Belluno 1809 - Lissa 1866)
Il martedì grasso al tramonto, lungo via del Corso si svolgeva l'ultimo e più straordinario gioco collettivo del Carnevale: la festa dei Moccoletti. Per prendere parte alla festa occorreva armarsi di una candela, il "moccoletto", che poteva essere grande come "un cero pasquale" o sottile come la "coda di un sorcio". L'importante era tenere accesa la luce il più a lungo possibile, cercando di spegnere il moccoletto degli altri. Inaugurata per la prima volta nel 1773, la festa rappresentava non solo l'apice del Carnevale prima della Quaresima, ma anche l'evento a maggiore spessore simbolico e rituale: l'ambientazione notturna, la magia del fuoco e della fiaccolata, le espressioni verbali trasgressive; comportamenti e linguaggio licenziosi ammorbidivano, almeno per un giorno, le rigide differenze di classe e di censo.